Page 9 - I delitti della rue Morgue
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mente: sotto questo punto di vista, il giocatore di scac-
chi che ha potere di concentrazione, sarà un buon gioca-
tore di whist; poiché le regole di Hoyle (anch’esse basa-
te sul semplice meccanismo del gioco) sono sufficiente-
mente e generalmente intelligibili. Cosí, aver buona me-
moria e procedere secondo le regole del manuale, è
quanto di solito si considera bastevole a giocar bene. Ma
ci sono casi che non rientrano nei limiti delle regole co-
muni, e allora si manifesta l’abilità dell’analista. Questi
fa, in silenzio, le sue numerose osservazioni e deduzio-
ni. Lo stesso fanno forse i suoi compagni; e la differenza
nella estensione delle nozioni cosí acquisite non sta nel-
la validità della deduzione, quanto nella qualità dell’os-
servazione. L’importante è sapere che cosa osservare. Il
nostro giocatore non conosce limiti, né, per quanto il
gioco sia il suo oggetto, disprezza le deduzioni che pro-
vengono da cose estranee al gioco. Egli esamina la fisio-
nomia del suo compagno, paragonandola accuratamente
con quella di ciascuno dei suoi avversari. Considera il
modo col quale ognuno dispone in mano le sue carte;
spesso, grazie agli sguardi che i giocatori dànno alle car-
te, riesce a contare punto per punto quello che hanno in
mano. Tien conto, a mano a mano che il gioco va avanti,
di ogni cambiamento di fisionomia, e dalle varie espres-
sioni di certezza, di sorpresa, di trionfo o di disperazio-
ne, fa raccolta di mille pensieri. Dal modo di fare una
presa, indovina se la stessa persona abbia di che farne
un’altra durante la partita. Riconosce se una carta è gio-
cata per fare una finta, da come viene posata sul tavoli-
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