Page 47 - Odi e Inni
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pioveva giù le sue ceneri lente:
male che segue lento la sua sorte,
quand’anche il cuore donde uscì, si pente:
pioveva giù le sue ceneri morte:
male che avanza al triste odio che fu:
male che mena strazio oltre la morte,
quando quel cuore non palpita più.
VI
Diceva: – Avete tra la notte e il vento
un lumicino d’anima che brilla
per gli altri e voi, ma ch’ad un soffio è spento.
Avete, dentro, qualche calda stilla
di sangue, che, per nulla, ecco, agghiacciato
vi serra il cuore e ferma la pupilla.
E prevenite il turbine del fato!?
La vita che spengesti, si freddava,
tu lo vedi, da sé, senza il tuo fiato...
O negro, soffia sopra la mia lava! –
L’AGRIFOGLIO
Sul limitare, tra la casa e l’orto
dove son brulli gli alberi, te voglio,
che vi verdeggi dopo ch’io sia morto,
sempre, agrifoglio.
Lauro spinoso t’ha chiamato il volgo,
che sempre verde t’ammirò sul monte:
oh! cola il sangue se un tuo ramo avvolgo
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