Page 43 - Odi e Inni
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IL NEGRO DI SAINT-PIERRE
I
Io stavo qui nella mia tomba, vivo.
Era gran tempo che ogni giorno, ogni ora,
tra me e me la mia morte morivo.
Oh! il negro avrebbe uccisa anche l’aurora!
perché sapea che l’uomo rosso appunto
al rosseggiar del cielo esce, e lavora.
Tutte le notti sopra lo strapunto...
oh! freddo come il ferro, come il mio
coltello nudo, un uomo nudo e smunto
sentivo accanto a me: l’altro, quel ch’io
avea freddato. E io sbalzavo anelo
dal sonno, ed ecco che quell’altro ero io!
M’aveva, sì, tutto attaccato il gelo
della sua morte. Ed ero vivo, e fissi
tenevo gli occhi al rosseggiar del cielo;
se un fiato, un passo, un moto, un crollo udissi
su la mia testa, uno stridio leggiero
di chiavi, uguale ad un fragor d’abissi...
Oh! tutti i giorni! E tutti i giorni invero
sentivo qualche scossa, qualche rombo,
e tremar volte, e brandir porte... E il nero
della mia pelle si facea di piombo.
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