Page 41 - Odi e Inni
P. 41
Ma tu dicevi, nell’andar fatale,
vedendo il pianto in ignorate ciglia:
«Tu mi sei sacro per il pane e il sale:
ave, infelice della mia famiglia!
conosco il segno che non si cancella:
va!» ?... No: con l’arma che gocciò vermiglia
passasti il cuore d’una tua sorella!
VI
D’un’infelice!... Oh! la sua reggia? Niuna
la invidïò, che presso il fuoco spento
pure ci avesse un tremolìo di cuna.
Niuna il suo trono invidiò, che il lento
figlio aspettasse, tuttavia, lunghe ore,
nell’abituro battuto dal vento.
Niuna mutato il suo pur mesto cuore
col cuore avrebbe, che tu hai trafitto;
niuna, nel mondo in cui si piange e muore;
fuor che tua madre, dopo il tuo delitto!
VII
Or ella ha pace, e tu non l’hai: ti sento
gemere, o figlio. E sorge una lunga eco
nel cavo sonno al tacito lamento.
Tu non lo sai, quel sangue, più, nel cieco
errare: incontri i sogni che lo sanno;
ed un eterno calpestìo vien teco.
O nell’immoto sonno ombre che vanno!
Io piango, o figlio, sopra il tuo destino;
39