Page 40 - Odi e Inni
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III
Eri – suprema gioia – eri innocente!
potevi dir tendendo le tue braccia:
«Voi tristi, io buono; e voi tutto ed io niente!
Perché lo soffro, non perché lo faccia,
conosco il male; e voglio che non resti
del vostro male nel mio cor la traccia:
io v’amo!» Eri innocente, eri dei mesti
di cui far bene è non dover, sì gioia:
eri la dolce vittima; volesti
essere... sciagurato, essere il boia!
IV
Qual tesoro di pianto non deterso
e non veduto, di superbo pianto,
hai con un’ebbra voluttà disperso!
hai rinnegato quel dolor tuo santo,
che venne teco a tanta via, che pure
ti si sarebbe addormentato accanto!
hai disertato dalle tue sventure!
hai voluto tiranno essere e reo!
perché l’hai tolto a qualche regia scure
il ferro per il tuo pugnal plebeo.
V
Tuo focolare era il dolor del mondo,
o senza tetto! Uscisti: il tuo pugnale
cercò, cercò, con odio vagabondo.
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