Page 42 - Odi e Inni
P. 42

piango per ciò, che non t’uccideranno,



                         ti lasceranno vivere Caino!






                                                          VIII


                         Son io che uccisi forse; io che da’ lidi
                         lontani, senza disserrar le porte,

                         venni, e ti parlo; e piango, perché vidi.


                         Vidi dall’alto, vidi dalla morte:

                         da quel supremo culmine del vero
                         tra voi non vidi il grande, il ricco, il forte,



                         re, plebe. Vidi un formicolìo nero
                         di piccole ombre erranti per le dune,

                         e ne saliva dentro il cielo austero



                         un grido d’infelicità comune.





                                                           IX



                         Tutti mortali – oh! tu lo sai! lo vuoi!
                         c’è, mancando la gran falce, il pugnale
                         piccolo! oh! sempre si morrà tra voi! –



                         tutti infelici! Che se c’è chi sale

                         e chi discende in questo fiottar lieve,
                         l’acqua ritorna, con la morte, uguale.



                         E l’odio è stolto, ombre dal volo breve,
                         tanto se insorga, quanto se incateni:

                         è la piet. che l’uomo all’uom più deve;


                         persino ai re; persino a te, Lucheni.










        40
   37   38   39   40   41   42   43   44   45   46   47