Page 127 - Odi e Inni
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Prima dell’alba, sul purpureo mare
quasi una grigia nuvola apparì...
«Terra!» gridò la Pinta, ed echeggiare
parve una voce alta infinita: – Sì!
Castelvecchio, 1911.
APPENDICE
IL RITORNO
E prese, con un grande urto dei remi
terra la nave: e gl’incliti Feaci
ne levarono prima alto l’eroe,
e su la rena del sonante mare
lo posero. E dal sonno era domato.
Trassero quindi i tripodi squillanti
e i lebeti di bronzo ed i talenti
d’oro, ed al ceppo del frondoso olivo
li posero in un mucchio. Era nell’ombra
notturna la lor cauta opera e il loro
tacito andare; ma nel cielo apparso
già era il mattutino astro, il più bello
degli astri, e ardeva su l’eroe dormente.
L’eroe dormiva, e non sapea più nulla
dei molti affanni che patì nel cuore;
e dal suo mite sonno era lontano
il fragor di battaglie e di tempeste.
Ma non lontano il murmure d’un fonte,
dell’Aretusa, e non lontano l’antro
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