Page 125 - Odi e Inni
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II


                         Eri il sogno, e non fosti!... Uomini, udite!
                         Di là del mondo Enea vide futuri

                         sciamar gli sciami delle nostre vite:


                         chi con la verga degli augusti augùri,

                         chi con l’olivo delle placide are,
                         quali con l’aste, quali con le scuri.



                         Tanto egli vide. Ma poi v’era un mare
                         porporeggiante: i Cesari; poi file

                         lunghe di pastorali e di tïare.



                         E poi v’era... o latin sangue gentile!...
                         mentre incessante si sentìa, sul fonte
                         del fiume eterno, quel ronzio d’aprile,



                         v’era una nube, all’ultimo orizzonte

                         dell’oltremondo, d’altre vite umane:
                         e dagli eroi seduti dietro il monte



                         giunse più forte il canto del Peane.





                                                           III



                         Verranno! Ecco i fanciulli, ecco il lavoro
                         di tre millenni. O anime serene!

                         Liberi sono, ed il lor cuore è loro.


                         Vogliono, attratti verso tutto il bene,

                         fare e patire ove il dover destini.
                         Son la giovine italia, essi, che viene...



                         E solo allora tu sarai, mazzini!












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