Page 122 - Odi e Inni
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In pro’ del mondo Italia ergea la face,
la non più serva! la non più partita!
Ciò ch’era in cielo, era anche in terra: pace.
Dante nel cielo cui la terra imita,
vedea ghirlande, croci, aquile, scale
d’ascensïone facile infinita...
In alto alto, il gran seggio imperïale,
III
vuoto. – O tu coronato e mitriato
da te su te, vuoto è rimasto il trono,
e rimarrà. La tua parola è il fato.
E io che al fine sol di dire, Io sono,
seguii per l’erte e l’arte vie te duce,
mi prendo il serto di che me corono,
di su l’altare ch’entro me riluce! –
V
I
Così dicevi. Ei ti guatò profondo.
Come salito? amico alle tre dee
scese col Cristo tricolori al mondo?
No. Ma tu, stando tra le donne ebree,
tu lo vedesti il buon Messia passare
sotto gli olivi, in mezzo alle azalèe:
tu lo vedesti errare lungo il mare
di Genesareth: distendea le reti
Simon Bar Iona su le liscie ghiare:
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