Page 117 - Odi e Inni
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Erravi al lume del pianeta morto,
tu, pallida ombra. Risplendea silente
ciò ch’era morto a ciò ch’era rimorto.
E tu cercavi il mondo senza gente,
fantasio, lungo gl’inquïeti mari,
sotto lo scheletrito astro del niente.
E l’uno all’altro sorridean gli ossari!
l’astro e l’Italia. – Per chi mai splendiamo? –
E pareano i millenni solitari,
ch’era la luce, e che non era Adamo.
III
E quando fu che venne a te su l’onda
dei mari, l’Altro? Il rosso dell’aurora
apparì sopra la sua testa bionda.
Voi dai due poli vi guardaste. Egli, ora!
disse; tu, sempre! Ed ecco udiste, assòrti,
un infinito murmure. In quell’ora,
s’aprian le tombe e rinasceano i morti.
II
I
E i redivivi congiungean le dita
delle due mani sul lor cuore nuovo,
cui percoteva l’onda della vita:
– Davanti a Dio! Davanti a me, che trovo
qui nel mio cuore, eterne voci vere!
ti trovo in me, fiamma di Dio nel rovo!
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