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INNO SECOLARE A MAZZINI





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                         Cento anni?!... Tu nell’evo eri, degli evi!
                         come lontano! Chi poté vederti?

                         Tu, quando niuno ancor vivea, vivevi.


                         L’Italia era vulcani, era deserti.

                         Non c’erano i pensosi uomini aneli.
                         C’erano, sì, le oscure selve inerti.



                         A quando a quando si movean gli steli,
                         le foglie, i rami, gli alberi... al passaggio

                         d’un improvviso spirito dei cieli.



                         C’erano i fiumi sonnolenti al raggio
                         del sole, incerti, nell’errare al piano,
                         dove mai fosse il loro mar selvaggio.



                         Ed ecco un cupo rimbombar lontano:

                         la piena! i massi! i morti neri pini!
                         Sereno al piano, ai monti l’uragano.



                         Sui monti, in alto, c’eri tu, MAZZINI.





                                                            II



                         In alto eri, per tutto eri, ma eri
                         invisibile. Un ramo di cipresso

                         avevi in mano, tolto ai cimiteri.


                         E tu scotevi quella fronda, o Messo

                         di Dio, chiamando un Popolo non sorto
                         ancor di terra, all’avvenir promesso.





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