Page 119 - Odi e Inni
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III
È morte. Ma Chi per la patria muore?...
Quando fu mai che risonò quel canto?
quel canto, là... Chi per la patria muore...
Nel vallon di Rovìto, orrido e santo,
avean cento fucili incontro al cuore.
Quando la morte ne scrosciò di schianto,
ancor s’udì: Non muore mai! Non muore!
III
I
Tu, quando un giorno uscisti dalla nube,
presso l’eterno fuoco eri di Vesta.
Strepeano i litui, alto clangean le tube.
Su la Via Sacra si sentia la pesta
di càlighe. Coorti, legïoni
passavano, le antiche aquile in testa.
E disse alcuno dei centurïoni:
– Pianta l’insegna: ottimo è qui restare –.
Nuovo era solo il rombo dei cannoni.
Ché combatteva la città per l’are
e i fuochi; mentre nella casa pura
offrian suoi doni i cittadini al Lare.
Al senato le leggi erano a cura.
Dicea la plebe nei comizi, Io voglio.
Tutto era antico: ai piedi delle mura
Garibaldi, e Mazzini in Campidoglio.
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