Page 22 - Nuovi poemetti
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Da lui si farà dire le parole
per benedire i figli de' suoi figli
coi lor figlioli e colle lor figliole;
perché Dio vi protegga e vi consigli,
e abbiate ogni anno lo stabbiato e il frutto,
e lana e legna, e le fronde e i vincigli,
e la polenta d'ogni giorno, e tutto.»
VII
La fronte e gli occhi si spazzò col dosso
della mano. S'alzò. Prese in un godo
del soppianello due cucchiai di bosso.
Prese anche il suo ch'era attaccato al chiodo.
Staccò il laveggio, a stento, dall'uncino:
riempì tre pianette: il tutto a modo.
Poi prese il fior di latte: anche, a modino,
aprì le frasche, e giù, per non lo sfare,
lo sbacchiò sopra un borracciòl di lino.
E mangiarono avanti il focolare
in pace e amore, con di tanto in tanto
quattro parole, a cucchiaiate rare.
Il bimbo in terra era seduto accanto
alla bisnonna, e spesso dalle dita
di lei pigliava un suo bocconcin santo.
L'uscio era aperto. I fior di margherita
non aprivano ancora le corolle
di su le crepe della soglia erbita.
Brillava al sole ogni albero, ogni colle;
ma la casuccia si godeva ancora
l'ombra sua propria, piccola, ancor molle
della guazza caduta in su l'aurora.
VIII
«Sentite, Gigi. La recchietta voglio
che la meniate ora con voi nel branco.
È avvezza a qualche filo di trifoglio...
Un po' di tela c'è tavìa nel banco.
Ho due lenzuola nove; anco un rotello,
da tanto tempo, ch'ha riperso il bianco.
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