Page 19 - Nuovi poemetti
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«Chi?» disse. «Il Papa». «Il Papa, che?» «Sta male».

                                                             II


                                            Alzò le braccia col cavagno e il fuso,
                                            al cielo azzurro, e mormorò: «Madonna
                                            del Carmine!» La recchia levò il muso.


                                            «Siete d'età,» l'uomo riprese: «eh nonna?
                                            Ma voi siete altra tiglia! A voi fa prode
                                            l'aria di monte e l'acqua di Corsonna».


                                            Ma la vecchina non sentì la lode.
                                            Smerlucciò tra i castagni, quasi intorno
                                            fosse, a qualch'ombra, l'angiolo custode.

                                            Ell'era nata lo stesso anno e giorno!
                                            E da vent'anni le diceva il cuore
                                            che farebbero insieme anche il ritorno.

                                            «O dunque c'è la diceria, che muore?»
                                            «Più troppo!» Dunque non vedrebbe il rosso
                                            delle fragole e il nero delle more!

                                            «Addio 'n salute!» «Addio». «L'uno pel fosso,
                                            e l'altra prese per uno sgaruglio.
                                            Avea le gambe flosce, il fiato grosso.

                                            Tornava a casa. O Vergine di luglio!
                                            o bianca nuviletta del Carmelo!
                                            La recchia dietro lei qualche cespuglio

                                            brucava, e poi stradava con un belo.


                                                             III

                                            «Ta ta, Nina, ta ta». Come gagliardi
                                            eran quei tre castagni suoi! Che mèsse!
                                            che cimi! E la chioccetta era nei cardi!


                                            Il suo figliolo quando vi cogliesse,
                                            nella sera che accecano il metato,
                                            sì, penserebbe a farle dir due mésse.


                                            Buttar due lire uguanno non fa stato.
                                            Uguanno è annata, se non è lo strino
                                            che c'entri prima ch'abbiano animato.


                                            La vecchietta era giunta al casalino;
                                            ma non l'antico suo paiòl di rame



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