Page 18 - Nuovi poemetti
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l'onda che ride, ai piedi tuoi già piange.

                                                             IV


                                            Noi siamo quello che sei tu: non siamo.
                                            L'ombre del moto siamo. E ci son onde
                                            anche tra voi, figli del rosso Adamo?


                                            Non sono. È il vento ch'agita, confonde,
                                            mesce, alza, abbassa; è il vento che ci schiaccia
                                            contro gli scogli e rotola alle sponde.


                                            Pace! Pace! È tornata la bonaccia.
                                            Pace! È tornata la serenità.
                                            Tu dormi, e par che in sogno apra le braccia.

                                            Onde! Onde! Onda che viene, onda che va...




                                                  LA MORTE DEL PAPA

                                                              I


                                            «Oh! nonna! il Papa» uno gridò «sta male!»
                                            un seggiolaio che da Montebono
                                            salìa lungo Corsonna: «è sul giornale».


                                            Andava all'Alpe, dove più non sono
                                            che greggi erranti, e dove non si sente,
                                            fuor che di foglie al vento, altro frastuono;

                                            o il solitario scroscio del torrente
                                            dopo un'acquata, o il conversar tranquillo,
                                            presso le bianche nuvole, di gente,

                                            che non si vede, intorno cui lo squillo
                                            de' campanacci va per le pratina
                                            odorate di menta e di serpillo.

                                            La vecchietta filava. A lei vicina
                                            una sua pecorella da guadagno
                                            strappava ciuffi d'erba pannocchina.

                                            Essa filava all'ombra d'un castagno
                                            centenario, e parlava alla sua recchia.
                                            Infilato nel braccio era il cavagno.


                                            E tra ch'ell'era dura un po' d'orecchia,
                                            e che il cielo echeggiava di cicale,
                                            aspre dal sole, a mezzodì; la vecchia



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