Page 17 - Nuovi poemetti
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IL NAUFRAGO - IL PRIGIONIERO

                                                      IL NAUFRAGO


                                                              I

                                            Il mare, al buio, fu cattivo. Urlava
                                            sotto gli schiocchi della folgore! Ora
                                            qua e là brilla in rosa la sua bava.

                                            Intorno a mucchi d'alga ora si dora
                                            la bava sua lungi da lui. S'effonde
                                            l'alito salso alla novella aurora.

                                            Vengono e vanno in un sussurro l'onde.
                                            Sembra che l'una dopo l'altra salga
                                            per veder meglio. E chiede una, risponde


                                            l'altra, spiando tra quei mucchi d'alga...

                                                             II


                                            - Chi è? Non so. Chi sei? Che fai? Più nulla.
                                            Dorme? Non so. Sì: non si muove. E il mare
                                            perennemente avanti lui si culla.


                                            Noi gli occhi aperti ti baciamo ignare.
                                            Che guardi? Il vento ti spezzò la nave?
                                            Il vento vano che, sì, è, né pare?


                                            E tu chi sei? Noi, quasi miti schiave,
                                            moviamo insieme, noi moriamo insieme
                                            costì con un rammarichìo soave...


                                            Siamo onde, onda che canta, onda che geme...

                                                             III

                                            Tu guardi triste. E dunque tua forse era
                                            la voce che parea maledicesse
                                            nell'alta notte in mezzo alla bufera!

                                            Noi siamo onde superbe, onde sommesse.
                                            Onde, e non più. L'acqua del mare è tanta!
                                            Siamo in un attimo, e non mai le stesse.

                                            Ora io son quella che già là s'è franta.
                                            E io già quella ch'ora là si frange.
                                            L'onda che geme ora è lassù, che canta;


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