Page 26 - Nuovi poemetti
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E la vecchietta, dietro il suo pensiero,
guardando il cielo, ora vedea sé stessa,
non così vecchia, su per un sentiero.
Andava col su' omo, era ben messa,
incignava quel giorno anzi un guarnello:
andava a su per ascoltar la messa.
Lo conosceva quel vïotterello:
era pieno di fragole e di more.
Quasi quasi n'empiva il suo pannello.
Ma poi ben altro le diceva il cuore,
perché sentiva scampanare a festa:
era la festa delle Quarant'ore.
Ella saliva i poggi lesta lesta,
cantarellando, fresca come brina;
ma in fondo al cuore era tra lieta e mesta.
E si trovava povera bambina:
frignava, dicea Pappa, dicea Bombo:
un'altra voce ripetea: Cammina!
Tremava in aria più vicino il rombo
del doppio. Lesta, ché non è lontano!
Sì, ma le sue gambette erano un piombo.
Allor sua mamma la pigliò per mano.
XIV
Una sua nuora, lì con la sua rócca,
c'era a vegliarla. Ad or ad or lo sputo
dava alle dita e due prilli alla cocca.
Svagellava, la nonna. Ogni minuto
parea l'ultimo. All'ultimo ecco a stento
aperse gli occhi. Essa lo avea veduto!
Il Papa! Era per l'Alpe, era tra il vento
gelido, anch'esso, era piccino e stanco,
sfinito morto, ma parea contento.
Come accaldato! Aveva corso in branco
co' suoi compagni: aveva il capo in fiamma.
Ora sudava freddo; e con un bianco
lino la fronte gli tergea sua mamma.
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