Page 29 - Nuovi poemetti
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alla vendemmia non ancor finita! -
NANNETTO
Su qualche tetto erano forse al sole
o in qualche prato, simili a vedere
a bianche pietre, in tanto verde, sole.
Io le cercava, una di queste sere,
guardando certe novità dell'orto
suo: peri nani con enormi pere.
Andavo su e giù come a diporto
col babbo suo, mentre cercavo intorno
le due colombe del fanciullo morto.
Le avea portate da Zurigo un giorno
e qui lasciate per tenergli il posto
nella sua casa fino al suo ritorno;
per aspettarlo fino al nuovo agosto;
no, per restare anch'esso tra i suoi monti
e veder tutto, dentro lor nascosto:
girare i boschi, bere ai puri fonti
della sua terra, e te godere ancora,
sole, che così bello oggi tramonti,
e, dopo ancor l'Avemaria, quest'ora
chiara e la sera che s'addorme e pare
sognar, sui monti, d'essere l'aurora.
A lui parrebbe d'esserci, e di fare
qualcosa anch'esso e d'aiutare un poco
i suoi compagni e lor sorelle care:
roncare insieme, ma così per gioco,
tirar la piena stridula carretta,
mettere al mucchio dell'erbacce il fuoco;
a un primo lampo, a un primo tuono, in fretta
correre tutti ad ammucchiare il fieno;
condurre a mano la vacca soletta;
e per la strada, sotto un ciel sereno
come ora, con qualcuno che s'arresta,
parlar di forivia, del più, del meno;
andare ad ogni sagra, ad ogni festa
de' suoi villaggi, semplice e fedele,
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