Page 94 - La mirabile visione
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può essere al dolore in chi rimane? specialmente, se chi rimane è
di così grande bontà, che può aspettarsi d'avere a trovarsi, di lì a
poco, insieme con chi partì? specialmente se chi dimora è
un'angiola aspettata nell'alto cielo la quale non resta in terra se
non a far visibile quella cosa invisibile che è la speranza della
contemplazione di Dio? Eppure questa donna "fue
amarissimamente piena di dolore". Dante che era pieno, a' quei
tempi, di quei concetti di morte mistica e di partita della mente,
dalle vane imaginazioni tornando a un tratto alla realtà, dovè
giustificare a sè stesso la contradizione tra quel concetto celeste
della morte e questo dolore terreno, e la giustificò con un
ragionamento, che alcuni trovano così fuor di posto che ne
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concludono che Dante qui allegorizzi , mentre pare evidente che
qui dica il vero propriamente. Dice: "Onde con ciò sia cosa che
cotale partire sia doloroso a coloro che rimangono, e sono stati
amici di colui che se ne va; e nulla sia sì intima amistade, come
da buono padre e buon figliuolo, e da buon figliuolo a buon
padre; e questa donna fosse in altissimo grado di bontade, e 'l suo
padre (sì come da molti si crede, e vero è) fossi buono in alto
grado; manifesto è, che questa donna fue amarissimamente piena
di dolore". È un ragionamento che mostra come all'anima di
Dante assorta ed esaltata, distratta, per così dire, in quelli abissi
del profondo e dell'alto, la morte non si mostrava più, da qualche
tempo, scortata dal dolore. Di vero egli disegnava quella sua
"tragedia", in cui ragguagliava l'excessus mentis alla morte, e in
cui non parlava più con la sua donna e della sua donna se non là,
nel limitare dell'oltremondo, "in quella parte della vita, di là da la
quale non si può ire più per intendimento di ritornare". (VN. 14)
Chi ha in suo pensiero rimproverato a Dante quel suo finger
morta la sua donna, quel, per così dire, scherzare con la morte;
66 Per es. FPPerez. "Non so qui tenermi dal notar la singolarità di questo
esprimere per sillogismo e in modo induttivo, anzichè affermativo, il dolore
della propria donna alla morte del suo padre".
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