Page 86 - La mirabile visione
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all'abito dell'arte e della scienzia (cioè sapienza)" ; "quello studio
e quella affezione che suole precedere negli uomini la
generazione dell'amistà, quando già dall'una parte è nato amore, e
desiderasi e procurasi che sia dall'altra". (Co. 3, 12).
Or bene. Da una delle arche dell'inferno, sorge alla vista del
viatore un'Ombra che è il padre del primo amico suo degli anni
giovanili. (Inf. X, 51) L'ultima parola che suona nel discorso di
Dante, sembra abbia avuta virtù di farlo levar su in ginocchione.
Guarda, come se volesse vedere s'altri era col fiorentino che
aveva parlato, e non vedendo un'Ombra come lui, oltre Dante,
piangendo dice: "Se per questo cieco carcere vai per altezza
d'ingegno, mio figlio ov'è? e perchè non è teco?" Poichè
all'andare per quel cieco carcere si era resi idonei da qualcosa di
cui almeno un elemento era l'ingegno (a giudizio del sepolto, era
anzi l'unico); ebbene possiamo subito dire quali altri elementi
costituivano quella facoltà, dato che ella non fosse costituita da
quel solo elemento. Così se un bimbo dice: tu mi dai soltanto la
buccia; noi intendiamo, che quel che ei vuole è costituito anche
da polpa o gheriglio. E così se un altro dice: voglio solo il tuorlo;
intendiamo che ciò che non vuole, è il bianco e magari il guscio.
E dunque è certo già dalla domanda che, se Dante è per
rispondere che l'alto ingegno (che riconosce a sè e riconosce al
primo amico suo) non basta, risponderà che a Guido mancava, o
ciò che è indicato dalle Muse e dalla mente che scrive, (Inf. 2, 7)
62 E qui scienzia vale certo sapienza, come si vede da ciò che seguita
all'ultimo passo che cito: "chè, siccome di sopra si dice, Filosofia è quando
l'anima e la sapienza sono fatte amiche". Pure non credo a una svista di
Dante. Scientia è anche nel VE. per habitus scientiarum. Le scientiae (di
cui una è l'arte poetica, detta pur scienza da Dante in VN.) sono le membra
della sapienza. Scienzia sarà quindi la Sapienza ma considerata nelle sue
parti, veduta come un complesso di parti. Sarà insomma scienzia lo stesso
concetto di sapienza, analiticamente espresso invece che sinteticamente.
Nello stesso capitolo dice che i seguitatori di scienza, cioè filosofi, erano
chiamati sapienti, e che filosofo vuol dire amator di sapienza. Scienza da
scire, che in italiano è sapere da sapere, donde sapienza: gran confusione.
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