Page 75 - La mirabile visione
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Il qual concetto Dante esprime anche altrove. A proposito
           appunto della personificazione d'Amore che non è corpo, eppure
           egli pone che rida e parli, dice: "Conciosiacosachè a' poeti sia
           conceduta maggiore licenza di parlare che alli prosaici dicitori, e
           questi dicitori per rima non sieno altro che poeti volgari, è degno
           e ragionevole, che a loro sia maggior licenza largita di parlare,
           che agli altri parlatori volgari: onde se alcuna figura o colore
           rettorico   è   conceduto   alli   poeti,   conceduto   è   a'   rimatori...   E
           acciocchè non ne pigli alcuna baldanza persona grossa, dico che
           nè li poeti parlavano così senza ragione, nè que' che rimano
           deono parlare così, non avendo alcuno ragionamento in loro di
           quello che dicono; perocchè grande vergogna sarebbe a colui, che
           rimasse cosa sotto vesta di figura o di colore rettorico, e poscia
           domandato non sapesse dinudare le sue parole da cotal vesta, in
           guisa ch'avessero verace intendimento. E questo mio primo amico
           ed io sapemo bene di quelli che così rimano stoltamente". (VN.
           25) Ho già osservato che non si tratta di poveri rimatori che
           dicendo "la terra ride" cioè facendo una metafora; o "la mia
           donna è un'angiola" cioè facendo un'iperbole; o "Amore m'ha
           detto",   cioè   facendo   una   personificazione;   non   sapessero   poi
           spiegare che la terra non ride, ma fiorisce, e che la donna non è
           un'angiola, ma una femina bella e pura, e che non c'è una persona
           di nome Amore, che abbia parlato, sì un sentimento chiamato
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           amore,   che   ha   commosso .   Si   tratta   di   rimatori   stolti,   che
           adoperano tal veste di figura o di colore rettorico, per coprire un
           bel nulla; chè i dicitori per rima sono pur poeti, sebben volgari, e
           devono avere, come quelli hanno, un verace intendimento sotto la
           loro veste poetica. Or dunque che cosa non hanno questi che così
           rimano stoltamente, che Dante e il suo primo amico hanno?
           L'intendimento che è altro dalla vesta, la quale sebbene assomigli,
           in alcuna figura e colore retorico, a quella dei letterati poeti, deve
           tuttavia essere di una sola foggia sempre, poichè non è lecito

           57   Vedi a pag. 49.


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