Page 74 - La mirabile visione
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Bonagiunta intende che, se avesse voluto, si sarebbe potuto
fornire di tale spirazione, che fa che la lingua di per sè mossa
parli? di tale spirazione, che non solo aveva quel frate suo ch'egli
vede là nel purgatorio, ma anche altri cui appartenevano quelle
penne andanti diretro al dittatore? Non pare. So bene che ci si può
ragionar sopra e frullare attorno con le parole; ma è come nel più
delle particolari questioni dantesche: ci vuole qualche dato
nuovo! Senz'esso, si può ottenere il consenso di questo o quello a
qualche suo ritrovato; ma la verità non risplende: si ottiene per
qualche tempo un po' di silenzio; ma poi si ricomincia a
chiacchierare.
E qui c'è il dato nuovo. Amore nella Comedia è personificato
in Virgilio, che è studio cioè amore, che è studio e amore; studio,
più in particolare, in quanto conduce all'arte, cioè a Matelda,
amore, più specialmente in quanto conduce alla sapienza, cioè a
Beatrice. Ora qui, dove il poeta dice "quando Amore spira", si ha
a intendere appunto di quell'amore che è anche studio, e che è
raffigurato nell'Ombra che ode i ragionamenti de' due rimatori. E
allora quale è il concetto di Dante? Questo. Bonagiunta: "Sei tu
quello che uscisti fuori con quella tal novità di rime, cominciando
da quella tal canzone?" Dante: "Sì: l'amore della sapienza e lo
studio dell'arte mi posero in grado di compiere tali novità; novità
nella sostanza, che è filosofica, novità nella forma, che è adeguata
alla sostanza". Bonagiunta: "Ora vedo l'impaccio che legava le
nostre penne: ci mancava appunto quell'amor di sapienza e quello
studio d'arte!". Dante avrebbe potuto dire: "Ho uno, io, che mi
detta: colui che attende là"; e Bonagiunta avrebbe potuto dire:
"Ora vedo: bisognava ci procurassimo anche noi, un tal
dittatore!"; e l'uno e l'altro avrebbero espresso il medesimo
concetto che con quelle parole che invece usarono.
(Rivista d'I. 15 Giugno 1900): "Nè chiosa più veritiera poteva egli fare
appunto a quella designazione (Io sono uno che scrive quando etc.), se gli
dobbiamo credere quanto nella Vita Nova afferma, il cominciamento di
canzone riferito da Bonagiunta essergli venuto spontaneo sulle labbra etc.
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