Page 73 - La mirabile visione
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Io veggio ben, come le vostre penne
diretro al dittator sen vanno strette;
che delle nostre certo non avvenne.
E questa spiegazione si riferisce appunto a ciò che Dante ha
risposto:
ed a quel modo
che ditta dentro, vo significando.
Il nodo era dunque, secondo Bonagiunta, l'impaccio delle loro
povere penne che non avevano quel dittatore, e (e qui sta il punto)
dovevano far da sè. Ora quel dittatore è propriamente l'Amore
come e quale intendiam noi? e il buon lucchese ha voluto dire,
che il difetto del suo stile proveniva da un difetto d'amore?
ch'esso, voglio dire, e gli altri scrivevano goffo e impacciato,
perchè cantavano, poniamo il caso, amori non veri?
In primo luogo osserviamo che nelle parole di Bonagiunta è
sottinteso che quel nodo essi avrebbero potuto scioglierlo, cioè
correggersi di quel difetto. "Issa vegg'io!" dice egli intendendo:
"Troppo tardi! l'avessi saputo prima!". E dunque egli dice che, se
fosse stato vivo, si sarebbe procurato un amor vero qualunque,
che, si nota quando spira, e allora si significa bene? Non pare che
egli dica così. E vediamo come intende il Giuliani. Egli
commenta questo passo: "Allora dico che la mia lingua parlò
quasi come per sè stessa mossa, e disse Donne che avete
intelletto d'amore"; che è appunto il verso ricordato da
Bonagiunta. E il Giuliani dice: "Dante qui nota l'ispirazione
d'amore; poscia sovr'essa pensando, ecco che dopo alquanti dì
Amore gli detta di nuovo in cuore ed egli, secondo che ode,
scrive". (VN 19). Ora in verità Dante non dice che il seguito
glielo dettasse Amore; sì, che "pensando alquanti dì, cominciò
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una canzone con questo cominciamento" . Bene: dunque
56 Non diversamente del Giuliani, FFlamini in Dante e lo "Stil Novo"
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