Page 64 - La mirabile visione
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dunque non solo pensava a qualche cosa di analogo a ciò che poi
           scrisse nel poema sacro, ma già lo compieva. Nella canzone vi è
           la morte di Dante, come nella Comedia; vi è Beatrice morta,
           come nella Comedia. Beatrice sale al cielo nella canzone; e nella
           Comedia sale al cielo. E qui vediamo perchè sin dalla prima
           canzone il poeta si rivolga alle donne e non a lei. Egli sapeva sin
           d'allora ch'egli avrebbe imaginata morta la sua donna: dunque
           non avrebbe potuto facilmente indirizzar la parola a lei. Eppure
           anche, in questa seconda come senza dubbio nella prima, noi
           possiamo figurarci che Dante avrebbe potuto, volendo, indirizzare
           alla donna sua, invece che alle altre donne. Per esempio: riscosso
           dal suo letargo, avrebbe detto alla sua donna: "Oh! dolore, io vi
           sognai morta! e morto ero anch'io". Ora mi par lecito supporre
           che nelle canzoni che dovevano seguire e non seguirono, ma che
           Dante aveva già concepite, questo parlare a Beatrice sarebbe stato
           via via sempre meno agevole. Nel fatto egli sarebbe passato per
           l'inferno; l'ha annunziato. Pure anche di questo passaggio avrebbe
           potuto   parlare   a   lei,   che   certo   l'aspettava   dopo   quello,   per
           rimproverarlo.   Quando,   infatti,   sarebbe   stato   impossibile   a
           dirittura rivolgere la canzone a Beatrice in seconda persona? Io
           dico, quando nella canzone stessa Dante avesse narrato di aver
           parlato a lei. Il raccontare a Beatrice che ella gli aveva parlato, il
           dire, Voi mi diceste, oltre recare imbarazzo al dicitore e oscurità al
           lettore,   avrebbe   infirmata   ogni   credibilità   della   cosa   narrata.
           Perchè, o non doveva sapere Beatrice ciò ch'ella stessa aveva
           detto? perchè ridirglielo? Perchè, si risponde, non era vero che
           Beatrice avesse detto... Non era vero! ed ecco ogni illusione
           svanita in chi legge, sopratutto pensando che in tali visioni è
           necessaria, oltre la verosimiglianza sulla quale conta ogni poeta,
           anche, e precipuamente, la verità delle dottrine che il filosofo
           vuole insegnare. Da ciò si può arguire che il poeta continuando le
           due canzoni, avrebbe narrato un suo viaggio negli inferi tra i
           malnati e un suo arrivo al cielo, dove si era alzata quella nuvoletta



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