Page 58 - La mirabile visione
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così, quando all'ebbrezza passeggiera, nell'anima pensosa d'un più
dolce e grave e non mai svanito sebben lontano amore, è
succeduto il pentimento: allora sono vil drappi attorno al nostro
capriccio, che sembra un tradimento; prima egli non aveva che un
abito legger di peregrino,
ma pareva tuttavia un servo o meschino, meglio che signore,
come prima e poi; signore della nobiltà. E, insomma, era il cuore
di Dante che si trovava prima in una parte, cioè presso una donna,
e poi fu recato in un'altra, cioè presso altra donna, "a servir novo
piacere". Il cuore! Il cuore, o, come Dante stesso spiega altrove,
l'appetito (VN. 38).
E possiamo ora spiegare l'enigma d'Amore? Ego tamquam
centrum circuli. Come mai? Dante era incostante perchè amava,
sia pur leggeramente, questa e quella; e l'Amore, il suo amore, il
quale pure era come un peregrino, no? In verità è così: Dante era
incostante, Amore no. Questa è la spiegazione; la spiegazione che
Dante doveva chiedere poi a Virgilio (allo studio) nella quarta
cornice del santo monte: (Pur. 18, 13).
Però ti prego, dolce Padre caro,
che mi dimostri amore, a cui riduci
ogni buono operare e il suo contraro.
L'amore è sempre quello, sia egli diretto e misurato, sia errante
per malo obietto,
o per troppo o per poco di vigore. (Pur. 17, 97)
E la sua matera è sempre buona, sebben la forma possa non esser
buona; cioè l'amor in genere, che è la matera, è una cera sempre
buona; ma noi possiamo imprimervi un segno, la forma, il nostro
amor particolare, non buono. (Pur. 18, 37). Ora Dante, nella sua
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