Page 56 - La mirabile visione
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peregrino . Così parla coi simboli Dante!
Così Dante ubbidì al consiglio che l'Amore gli avea dato "nel
cammino de' sospiri", e trovò la donna indicatagli e in poco
tempo "la fece sua difesa tanto, che troppa gente ne ragionava
oltre li termini de la cortesia". E così la gentilissima gli negò il
saluto "per questa cagione, cioè di questa soverchievole voce, che
parea che l'infamassi viziosamente".
La gentilissima (pensiamo noi) se invece d'esser viva e poter
negare il saluto, fosse già morta e accogliesse Dante sulla vetta
del purgatorio, gli farebbe ora un rimprovero non troppo dissimile
di quel che gli fece poi, e che leggiamo nella Comedia. Ma ella
era viva e gli negava il saluto, dunque, per questa infamia di vizio
che adombrava il nome di Dante. E gli manda a fare, per mezzo
d'Amore, anche una riprensione. Qual è essa? (12) "Questa nostra
Beatrice udio da certe persone, di te ragionando, che la donna la
quale io ti nominai" è Amore che parla "nel cammino de li
sospiri, ricevea da te alcuna noia; e però questa gentilissima, la
quale è contraria di tutte le noie, non degnò salutare la tua
persona, temendo non fosse noiosa". O Beatrice temesse d'esser
lei noiosa o molesta, o temesse che fosse noiosa o molesta o vile
la persona di Dante, questa riprensione non è intonata a quel che
precede, cioè alla soverchievole voce che infamava viziosamente
il suo coperto amatore, e a quel che segue, cioè a quell'umil
preghero della Ballata:
lo perdonare se le fosse a noia,
che mi comandi per messo ch'io moia;
e vedrassi ubidir ben servidore;
e a tutto il complesso di quel gentil componimento che è una
protesta d'amore che fu, contro le apparenze, sempre costante.
Dunque? Dunque, anzitutto, dobbiamo interpretar meglio i
48 Nel Vel. (pag. 153) è notato lo sparire quasi a questo modo della lonza e
specialmente del leone nella lupa.
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