Page 57 - La mirabile visione
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consigli di Amore. Amore si presenta a Dante ora coperto di vil
           drappi, ora vestito di bianchissime vestimenta, come, insomma,
           "sustanzia corporale"; ma è in verità "uno accidente in sustanzia".
           Perciò   aver   dal   "peregrino"   e   "leggeramente   vestito   e   di   vil
           drappi" e "nella sembianza meschino" e che viene "per non veder
           la gente a capo chino", come vergognando; avere da tale quel
           consiglio che doveva procacciare quella tal soverchievole voce,
           vuol dire incapriccirsi, innamorarsi, diremo così,  leggeramente;
           poichè il fatto narrato "sotto vesta di figura o di colore retorico", è
           pur   un   fatto   psichico,   di   quell'accidente   in   sustanzia   che   è
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           Amore . E così noi spieghiamo simulacra nostra in relazione col
           simulato amore che il peregrino vestito di vil drappi consiglia a
           Dante. I  simulacra nostra, cioè le finte o false imagini nostre,
           cioè dello amor tuo, o Dante, sono dette in senso proprio, e
           valgono   quel   che   "le   imagini   di   ben...   false"   che   Beatrice
           rimprovera a Dante di là del fiume sacro; e l'amor simulato è la
           traduzione di quella frase propria in allegorica. Le imagini false
           di bene sono un consiglio che ci dà l'irrequieto desiderio, che
           abbiam   dentro   noi,   di   simulare   l'amore,   e   questo   irrequieto
           desiderio si può allora ben rappresentare con la figura d'un uomo
           errante, d'un mendico, d'un malvestito. Cioè: si può rappresentar


           49  AD'Ancona nella sua ed. della VN. "In questi due amori... a noi sembra
           trovare la conferma di ciò che il Boccaccio scrisse, Dante cioè essere stato
           prono ad amori, non sempre spirituali, specialmente in gioventù. Dovendo egli
           in questo libretto far le sue confessioni, non poteva tacere di quei due affetti
           giovanili:   solamente,   volendo   anche   mostrare   la   fatalità   e   la   perennità
           dell'amore a Beatrice, li collegò con questo rappresentandoli come schermi etc.
           GCarducci,  nella medesima ed. "Peregrino  indica  lo errare  da  un amore
           all'altro o da una sembianza d'amore a un'altra: leggermente vestito, adombra la
           leggerezza e varietà di siffatti amori; e di vili drappi, significa che quel nuovo
           amore fu indegno: per ciò, più sotto, guarda la terra.
           MScherillo in Alcuni Capitoli etc. (pag. 268-272) rintraccia in poeti provenzali
              quest'uso d'amori finti a coprire il vero. Io credo però che Dante s'ispirasse
              a codesti rimatori per dare la sua figurazione allegorica di amori veri
              sebbene non serii, o che tali, almeno, non gli parvero dopo.


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