Page 503 - La mirabile visione
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a fare e disegnare le altre e incorniciarle (come aveva fatto per le
           dolci   rime   di   amore)   in   un   vero   trattato   di   vita   attiva.   Nel
           frattempo, in latino (quasi, oltre che per altre ragioni, a mostrare
           che   in  latino  sapeva   pur  comporre)  componeva  il  trattato  di
           Eloquenza volgare, col quale giustificava il suo Convivio volgare
           e   gli   procacciava  onore   e   lode.   La  Mirabile   Visione  era
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           dimenticata .   Ma   e   il   Convivio   volgare   e   il   trattato   latino
           restarono   a   mezzo.   Questi   due   libri,   cospirando   insieme,
           dovevano farlo vivere nell'estimazione delle genti e impetrargli il
           ritorno in patria. Il ritorno in patria, ora, gli era fatto sperare da un
           avvenimento di pace: dalla discesa  di Arrigo imperatore che
           calava a conciliare le fazioni e raddrizzare i torti e cancellare i
           peccati. Dante pose mano al suo alto stile latino, e cominciò a
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           scrivere   i   libri  de   Monarchia .   Breve   illusione!   Tutto   si
           sommuove in Italia avanti l'imperatore della pace; Fiorenza gli si
           oppone fieramente. E Dante che ha scritte epistole, a mano a
           mano   più   severe;   che   ha   implorato,   sgridato,   minacciato,
           maledetto; ridottosi alla fonte dell'Arno, nell'aspettazione ogni dì
           più ansiosa di scendere lungo quella corrente e rivedere il suo bel
           S. Giovanni, sente che l'imperatore è morto e che la patria, la
           quale pochi anni prima confidava di muovere con la sua dottrina
           e   gloria,  e   ora   sperava   di  forzare   con  l'armi   dell'imperatore,
           spronato dai suoi consigli e dai suoi rimbrotti; la patria, da lui
           offesa e a lui divenuta ora più ostile che mai, non gli si sarebbe
           aperta forse più mai per accoglierlo nel suo dolcissimo seno.
              E allora lungo quel fiume da lui detto anche fiumicello (e
           perchè non anche  rivo?), gli riapparisce la  Mirabile Visione  di
           prima del 1290, la visione, veduta forse andando armato ver
           Campaldino, la visione ch'egli rivide nel piangere per Beatrice
           morta e disamata e riamata. Una donna gli apparve come folgore:
           la divina Comedia. Seguì un tuono pieno di terrore. Egli ne vide,


           588   XVI Legno senza vela.
           589   XVII Il re pacifico.


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