Page 502 - La mirabile visione
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che non era la via vera per lui. Forse ebbe qualche momento
           nell'incamminarvelo l'apparizione fastosa e leggiadra di Carlo
           Martello in Fiorenza e la benevolenza di quel principe per Dante.
           Il fatto è che Dante, dandosi alla politica, metteva da parte la
           Mirabile Visione. Del libello giovanile, già pubblico, faceva quasi
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           ammenda, scrivendo la canzone  Voi che intendendo . In essa
           esprime il concetto che una vera donna (cioè domina) lo consola
           della perdita di Beatrice e lo attira a sè: è, anagogicamente, la
           Madonna,   allegoricamente,   la   Filosofia.   Anche   Beatrice   egli
           aveva rappresentata e come Madonna (una specie di Madonna) e
           come Sapienza. E qui dunque contradice il suo primo libello, e
           toglie alla morta la sua aureola mistica, lasciandole peraltro il suo
           pallore di carne che palpitò. Continua a poetare giovandosi degli
           studi fatti; ma la rinunzia alla vita attiva, che è la pietra angolare
           della Comedia, egli naturalmente non la canta più. Adoperando
           ad altro fine i materiali preparati per quell'edifizio, mostra di non
           volerlo   inalzare   più   il   monumento   mistico   del   pensiero
           medioevale.
              Invece   egli   si   dà   a   scrivere   canzoni   sulle   virtù   morali
           necessarie alla vita civile , facendole precedere da una triade,
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           che significa l'abbandono delle rime d'amore e cancella così nella
           Vita Nova tutto il significato filosofico e mistico ch'ella aveva ed
           ha.
              Nel cammino della vita attiva Dante trovò ben presto la lupa,
           cioè la superbia invidia e avarizia de' suoi avversarii, gente avara
           invidiosa e superba; cioè i lupi che facevano guerra all'ovile della
           sua patria. Fu bandito, andò ramingo, divenne vile agli occhi
           degli uomini tra cui s'avveniva. Per non perder vita, per non
           trapassare come non nato, per non essere oscuro come i più,
           arbori e pietre piuttosto che uomini, cominciò dopo alcuni anni
           d'esilio, a raccogliere le canzoni che aveva scritte, di rettitudine, e


           586   Cap. XIII L'Angiola e la Donna.
           587   Cap. XV Rectitudo.


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