Page 49 - La mirabile visione
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impossibili anche quando paiono inverosimili; se Dante cantava
della sua donna morta, prima che morisse, è segno indubitabile
ch'ella era pur viva e vera, questa donna, nella quale pur figurava
la speranza della contemplazione e la sapienza bella e perfetta. Se
no, e come non avrebbe finto che ella era morta davvero? Nè si
dica che non è gentilezza di cuore finger così la morte di persona
che si ama. La fingeva pur di sè Dante; e quella della sua donna è,
meglio che morte, glorificazione e ritorno al cielo; e quando egli
insisteva sulla pietà e bontà dell'angiola giovanissima, non era
lontano da questo pensiero; che poteva essere, perchè no? un
presentimento; e anche, se monna Bice era intanto andata a nozze
terrene, perchè no? un desiderio non consaputo e non confessato,
ma un desiderio dell'anima. Chi amò invano lo sa.
V.
I SIMULACRI D'AMORE
Dante dunque preparava avanti la morte di Bice una, se non
comedia, divina tragedia in canzoni? Delle quali, due sole fece; e
in esse la donna amata è trasformata già, come nel poema sacro, a
significare la sapienza che è speranza dell'eterna contemplazione,
e che fa beato chi la vede. Ci è a noi lecito entrare talmente nel
pensiero di Dante, da trarne qualche altra notizia di questa
"tragedia" che cominciò e non finì? Qualche altra notizia, sì forse,
studiando quali erano i concetti e le imagini che passavano a quel
tempo per la sua anima.
La canzone Donne che avete fu composta dopo che, come
Dante in seguito scrisse, "quella gentilissima, la quale fu
distruggitrice di tutti i vizii e reina de le virtudi, passando per
alcuna parte gli negò lo suo dolcissimo salutare, nel quale stava
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