Page 479 - La mirabile visione
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e i regni". "De gli animali se gli dedica l'aquila". Ciò basta a
illustrare il cielo Dantesco di Giove. Ma e la cornice dell'accidia,
e la palude stigia corrispondenti? Gli esempi di accidiosi nel
purgatorio sono di eletti a una grande impresa: gli ebrei di Giosuè
e i Troiani d'Enea. Nel brago son destinati a stare come porci,
gran regi. E questi e quelli sono come i chercuti militi del Cristo,
che non pugnarono, ossia non obbedirono alla loro stella. Di più,
nota Albumasar, da Giove viene accidenter... inconsultus rerum
aggressus ac difficultatum incursus. Da Giove, dunque, veniva
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l'orgoglio prevolante e subito spento dello spirito bizzarro .
Saturno è pianeta "malenconico". Sotto lui, dice Albumasar, è
omne melancolie genus. Così per suo influsso operarono coloro
che piansero dove avevano a essere giocondi, ossia i violenti o
bestiali o rei d'ira, che è preceduta sempre dalla tristezza per
l'ingiuria ricevuta. Così è: in vero "non s'allegra; l'ira sua è
implacabile...". Ma c'è altro: per essere, forse, "solitario"
"produce sacerdoti, ma più Religiosi vestiti a nero e di color di
terra". Ecco dunque, sotto la medesima stella, coi violenti e
iracondi, i contemplativi.
Nel cielo stellato ci dobbiamo aspettare che si avveri e veda
ciò che Dante diceva nel Convivio: "se tutte le precedenti virtù
s'accordassero sopra la produzione d'una anima nella loro ottima
disposizione... tanto discenderebbe in quella della deità, che quasi
sarebbe un altro Iddio incarnato". (4, 21) E sì, apparisce in questo
Cielo il Cristo sotto la forma umana, oltre Maria e Adamo e i tre
apostoli. Di più Dante qui parla di sè, per riconoscere dai Gemini
"tutto, quel che si sia, il suo ingegno"; (Par. 22, 112) ingegno che
così dice alto e perfetto. Qui Dante afferma, nel segreto della sua
ultramondana finzione, d'essere un nuovo Cristo. In verità non
discese egli negl'inferi per ascendere, come l'uomo Dio, in pro'
del mondo che mal vive? Non raccolse egli l'influenze dei sette
pianeti, e non ebbe egli l'aiuto dei sette Spiriti? Chè "per via
547 Vel. pag. 218 sgg.
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