Page 484 - La mirabile visione
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rintuzzare   le   potenze   contrarie,  affinchè   non   possano   tanto
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           nuocere quanto vogliano" .
              Ma l'uffizio generale di tutti gli angeli è, come Dante afferma
           nel Convivio, speculare e contemplare Dio, cioè la Maestà Divina
           in tre persone. (Co. 2, 6) Gli ordini angelici, egli ammonisce,
           sono primi o secondi o terzi "quanto al nostro salire a loro
           altezza". Ora Dante sale, nel suo paradiso, via via a ognuna delle
           loro spere, cioè contempla, con loro e come loro, Dio ossia la
           Trinità. E contemplare la Trinità è quella massima beatitudine a
           cui Dante arriva dalla "miseria" sua umana. E ci arriva a grado a
           grado, per le nove sfere, mosse da nove ordini d'angeli, che
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           contemplano nel modo che egli assegna nel Convivio .
              "Si può contemplare la potenza somma del Padre, la quale
           mira la prima Gerarchia (Serafini, Cherubini e Troni), cioè quella
           che è prima per nobiltade, e che ultima noi annoveremo: e puotesi
           contemplare la somma sapienza del Figliuolo; e questa mira la
           seconda   Gerarchia   (delle   tre   dee,   Dominazioni,   Virtudi   e
           Potestati): e puotesi contemplare la somma e ferventissima carità
           dello Spirito Santo; e questa mira la terza Gerarchia (Principati,
           Arcangeli e Angeli), la quale più propinqua a noi porge delli doni
           che   essa   riceve.   E   conciossiacosachè   ciascuna   Persona   nella
           divina Trinità triplicemente si possa considerare, sono in ciascuna
           Gerarchia   tre   ordini   che   diversamente   contemplano.   Puotesi
           considerare il Padre, non avendo rispetto se non ad esso, e questa
           contemplazione hanno li Serafini, che veggiono più della prima
           Cagione, che alcun'altra Angelica natura. Puotesi considerare il
           Padre, secondochè ha relazione al Figliuolo, cioè come da lui si
           parte,   e   come   con   lui   si   unisce,   e   questo   contemplano   li

           558   Del suddetto comento.
           559    Correggo e metto in corsivo il Convivio con la Comedia, in ciò in cui
              quello differisce da questa, cioè nel posto dei Troni. Principati e Potestati.
              Tutta questa parte fu trovata e trattata da LRCapelli in Giornale Dantesco,
              A. V pag. 58. Io non faccio altro che emendare in qualche punto che mi
              sembra emendabile.


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