Page 486 - La mirabile visione
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Serafini
Osservo, prima di tutto, che dei trentatrè canti del paradiso
sono assegnati alle prime tre sfere, nove, più parte del decimo;
alle seconde tre, il resto del decimo e gli altri sino al vigesimo;
alle ultime tre i canti del vigesimo primo al trigesimo non intero;
chè al verso 38 Dante è nell'Empireo. Per quanto la divisione non
sia netta, possiamo arguire che il Poeta ha dato a ognun de' tre
ternari, un dieci, numero perfetto, serbando per l'Empireo una
triade di canti. Ed è notevole che nel ternario mediano di sfere,
risuonano tre volte le tre voci Cristo, Cristo, Cristo; la prima nel
Sole (12, 71), la seconda in Marte, (14, 104) la terza in Giove.
(19, 104) E notevolissimo è poi che de' tre ultimi canti, che
avanzano alle tre decine, quello di mezzo, ossia il trigesimo
secondo, contenga di nuovo le tre voci. (32, 83) E in quel regno
centrale del Sole Marte e Giove, dove fiammeggia la croce dei
combattenti, tra la corona de' savi dottori e l'aquila dei giusti
regnatori, Dante è chiamato Figlio dal suo tritavolo e da lui fatto
imperturbabile nella sua divina missione. Sol chi consideri questi
più sacri segni che parole, queste imagini di luce in cui Dante,
come i suoi beati, luminosamente s'asconde, potrà stupire avanti
quell'abisso di grandezza consapevole, che era l'anima dell'esule
fiorentino.
Per quanto i singoli ordini contemplino specialmente una
persona rispetto all'altra, contemplano però sempre la Trinità in
due persone o in una sola delle tre. Onde la menzione, espressa o
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implicita, della Trinità da per tutto . Anche qui è da considerare
come la lauda della Trinità sia tre volte nel paradiso: la prima (13,
26) e la seconda (14, 29) nel Sole, e la terza volta, più solenne,
Al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo
565 Per es. 1, 7 (desire intelletto e memoria: cfr. Aur. Aug. passim. per es. De
Trin. XI, 3, 6, dove è voluntas e non desire; ma l'amore si sa che si liqua in
volontà); 2, 41; 7, 64; 10, 1; 13, 25; 14, 29; 15, 47; 24, 139; 27, 1; 31, 28.
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