Page 491 - La mirabile visione
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Leva dunque, lettore, all'alte rote
meco la vista...
E lì comincia a vagheggiar nell'arte
di quel Maestro, che dentro a sè l'ama
tanto che mal da lei l'occhio non parte.
Così si forma il concetto della Trinità. Dio con sapienza tutto
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ha disposto, e ama l'opera sua sapiente : ossia guarda nel Figlio
(che è la Sapienza) con Amore (che è lo Spirito Santo). E
comincia un trattato su codest'arte del Maestro, di cui il Sole è
ministro maggiore, (ib. 28) e a questo concetto si unisce quello
dell'amore, tanto che Beatrice è dimenticata. (ib. 59) E S. Tomaso
parla a Dante, ricordando (ib. 83)
lo raggio della grazia, onde s'accende
verace amore, e che poi cresce amando...
Dante vuol sapere e non ha bisogno di dire che cosa. Spiriti
sapienti sono a lui mostrati, e tra gli altri il più sapiente degli
uomini. Ma più rifulge il concetto della Sapienza nell'Amore, e
più si mostra l'ingegno di Dante che l'esprime, nell'elogio de' due
Principi, ordinati in favore della Sposa del Cristo. Udite: (Par. 11,
37)
L'un fu tutto Serafico in ardore,
l'altro per sapienza in terra fue
di cherubica luce uno splendore.
Ebbene lodando l'uno, si loda anche l'altro. La nota dell'amore
accompagna sempre Francesco, (ib. 63, 74, 77, 114) il quale pure
è assomigliato a Gesù (ib. 107) che è la Sapienza. E pien di
amore è raffigurato Domenico (ib. 12, 55, 61), il quale è pur il
568 Matelda e Beatrice (arte e sapienza) formano un concetto solo.
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