Page 494 - La mirabile visione
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Nella giovial facella è l'Aquila che è figurazione connessa allo
           Spirito Santo, e l'Aquila è composta di molti amori, (19, 20) ed è
           contesta "di laude della divina grazia" (ib. 37), anzi "di lucenti
           incendi dello Spirito Santo" (ib. 100); e il  dolce amore  ardeva
           (20, 13)


                                 in quei flavilli
                     ch'aveano spirto sol di pensier santi;


           e poi si sente "un mormorar di fiume"; e dell'aquila la pupilla è "il
           cantor dello Spirito Santo". In tanto teniamo per fermo che se il
           primo ternario è dell'Amore, il secondo è della Sapienza, cioè di
           Cristo! Cristo! Cristo! tre volte ripetuto. La croce scintilla nella
           sfera   di   mezzo   di   questo   ternario.   Nella   sfera   di   mezzo   la
           Sapienza vince la Fortuna. E la corona dei dotti di scienza divina
           precede, e l'aquila dei re giusti segue il segno in cui si vince.
              Saliamo in Saturno, che è dei Troni che contemplano il Padre
           con lo Spirito. Essi sono gli specchi in cui rifulge Dio giudicante.
           (Par. 9, 61) E Dante deve diventare un Trono anch'esso: (ib. 21,
           16)

                       Ficca dietro agli occhi tuoi la mente,
                     e fa di questi specchio alla figura
                     che in questo specchio ti sarà parvente.

           Ora   si   osservi   il   predominio,   dirò   così,   del   Padre,   nella
           contemplazione di questa sfera contemplativa, in cui tacciono i
           canti e Beatrice non ride; si legga: (ib. 83)


                     Luce divina sopra me s'appunta...

                     La cui virtù con mio veder congiunta
                     mi leva sovra me tanto, ch'io veggio
                     la somma Essenzia...



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