Page 495 - La mirabile visione
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Ora l'unione con lo Spirito. Il contemplante scende giù dalla scala
per tanto e tanto amore; (ib. 67 sg.) amore che è libero e segue la
provvidenza eterna. (ib. 74) L'alta carità lo fa servo con gli altri
(ib. 70): egli è un amore; (ib. 82) e parla di Cephas e del gran
vasello dello Spirito Santo. (ib. 127) E un altro parla della carità
che arde tra loro. (ib. 22, 32)
Siamo tra le gloriose stelle. Ivi sono i Cherubini che
contemplano la Potenza del Padre nella Sapienza del Figlio. Ecco
le schiere del trionfo di Cristo! (ib. 23, 20) Quivi è la Sapienza e
la Possanza! (ib. 37) Dante è fatto possente a sostenere lo riso di
Beatrice, cioè la dimostrazione della Sapienza. (ib. 47) E
apparisce, per la ragione sopra detta, anche lo Spirito, in
quell'amore angelico che gira intorno a Maria; (ib. 103) e si parla
qui come altrove, della larga ploia dello Spirito Santo, (24, 91) e
di coloro che furono fatti almi dall'ardente Spirto. (ib. 138) E si
canta gloria (27, 1)
al Padre al Figlio allo Spirito Santo.
Finalmente si sale al primo Mobile, dove sono i Serafini che
contemplano il Padre nel Padre. Già a ciò era Dante preparato
dalle parole di Adamo che gli aveva detto come il Sommo Bene
si appellasse in terra: I. (Par. 26, 134) Ma poi ecco espressa la
grande unità: (ib. 27, 106)
La natura del moto che quieta
il mezzo, e tutto l'altro intorno muove,
quinci comincia come da sua meta.
Ma trina è quest'unità, e subito perciò sono nominati la luce e
l'amore. (ib. 112) E ritorna a splendere l'I sommo e unico: (ib. 28,
16, 36)
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