Page 446 - La mirabile visione
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l'homo e di Giuda contro il Redentore; così vis è fatta uguale a ira
o desiderio adempito di vendetta, in riguardo al medesimo primo
dramma. Considerò il Poeta che la prima colpa d'uomo, ricordata
nella Genesi, dopo la cacciata dal paradiso, fu ira? Dio non
guardò ai doni di Caino: iratusque est Cain vehementer. Sicchè il
Signore gli chiede: Quare iratus es? Ed aggiunge: Sub te erit ap-
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petitus eius, et tu dominaberis illius . Ora la bestialità Dante con
Aristotile poneva fosse per metà o in cotal guisa incontinenza,
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ossia predominio dell'appetito sulla ragione . Tuttavia il Poeta
ebbe il pensiero, più probabilmente, all'altro luogo in cui la terra
aprì la sua bocca e prese su il sangue del fratello dalla mano del
fratello. Il sangue che bolle sotterra nella riviera della violenza
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contro il prossimo, può ben derivare di qui . A ogni modo il
nesso tra la pena e la colpa del primo girone con quelle
dell'ultimo (il qual accordo del primo e dell'ultimo si vede e nella
Ghiaccia e in Malebolge) si scorge meglio per un altro luogo pure
della Genesi. Dopo il diluvio disse Dio a Noè e a' suoi figliuoli:
Crescete e moltiplicate: tutti gli animali della terra vi siano di
cibo: chi spargerà sangue umano, sarà sparso il suo sangue: voi,
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crescete e moltiplicate . Quest'ultimo e primo precetto
sottintende tutto ciò che disse Dio ai primi parenti, prima e dopo
il peccato. Prima l'aveva posto nel paradiso della gioia, perchè
operasse. L'operazione sua sarebbe stata allora gioconda. Fece
l'uomo maschio e femmina, e disse loro: Crescete e moltiplicate.
Dopo la colpa disse alla donna: "Moltiplicherò i tuoi dolori e i
tuoi concepimenti; nel dolore partorirai figli e sarai sotto il potere
dell'uomo, ed esso dominerà su te". All'uomo disse... "Maledetta
la terra nell'opera tua: ne' travagli mangerai di lei per tutti i giorni
475 Gen. IV 5 sgg.
476 Vel. pag. 259. Vedi più sopra, a pag. 504 sg.
477 Gen. ib. 11. Vedi in Vel. (pag. 254) un'altra derivazione, che non esclude
questa.
478 Gen. IX 1 sgg. Ho tolto dal passo ciò che per un cristiano non ha più senso
o ne ha un altro: il mangiar carne col sangue.
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