Page 441 - La mirabile visione
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dell'inferno. Ciò è tanto esatto e indubitabile che, essendo sciolto
           questo problema, potrei lasciare ad altri l'altro: come equivalgano;
           e ad altri potrei affidare la risposta all'obbiezione che nasce dal
           nome di superbia dato alla contumacia di Capaneo e dal nome di
           superbo  dato   al   fraudolento   Vanni   Fucci.   Ma   e   ho   risposto
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           all'obbiezione   e   ho   dimostrata   l'equivalenza   dottrinale .   Qui
           basti ricordare che Vanni Fucci e Capaneo sono detti superbi in
           quanto bestemmiano Dio e Giove, unici in tutto l'inferno; col fine
           di chiarire come in ognun dei tre peccati di Dite è quella generica
           superbia che si chiama aversio da Dio. Sono tre furie molto simili
           tra loro quei tre peccati, e sono meschine, le furie, cioè dominati i
           peccati, della regina dell'eterno pianto, moglie dell'imperador del
           doloroso regno; cioè della superbia che è peccato generale e
           peccato speciale. E c'è l'intenzione di far sentire la differenza che
           è tra bestemmia di parola e bestemmia di fatto. Vanni Fucci, per
           quanto punito del suo gesto e del suo detto, pure se non fosse reo
           d'altro che di tal bestemmia, sarebbe nel cerchio precedente con
           Capaneo.   Più   grave   della   sua   bestemmia   parlata   è   la   sua
           bestemmia operata, la quale è una frode, e appunto, per maggior
           evidenza, una frode sacrilega. E così del gesto e del detto è punito
           appunto dalle serpi che gli avvolgono il collo e le braccia, e
           minacciato dal Centauro Caco che viene col drago ardente sulle
           spalle: serpi e drago, simboli d'intelletto volto al male. Sicchè
           Dante ci mostra la gradazione di bestemmia, da Capaneo a Fucci
           e  Lucifero:   il  primo  bestemmia  col  cuore  soltanto,  cioè  con
           l'appetito senza ragione; il secondo bestemmia a parole, ma con
           l'intelletto ancora, ancora col gesto che è un principio di fatto; il
           terzo (e con lui, s'intende, i Giganti) ha commesso una bestemmia
           di fatto, alzando le ciglia (i Giganti le braccia): non altro che un
           alzar di ciglia, un cenno, nemmeno un gesto, eppure un gran fatto
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           contro Dio .

           468   Vel. pag. 343 e passim.
           469   Vel. pag. 377.


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