Page 444 - La mirabile visione
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peccati specialmente che sono a capo e in fine di Malebolge.
Avrebbe da essere, voglio dire, se veramente la frode fosse
invidia; ed è. È, perchè a capo di Malebolge è la seduzione delle
donne; e il serpente invido sedusse la donna; e in fine sono i
falsatori; e il serpente fu il primo e tipico falsatore. E si noti: i
falsatori sono divisi come in due gruppi; e ognun de' due gruppi è
come diviso in due fazioni nemiche; i rabbiosi conciano i
lebbrosi, gl'idropici percuotono col pugno i febricitanti. Ebbene
con questo loro fare ingiuria anche laggiù, è indicata la maggior
ingiuria che fecero in vita. Ora codesti rei peggiori sono quelli
che falsificarono sè in altrui forma, e quelli che dissero male, che,
cioè, con la menzogna fecero gran male. (Inf. 30, 41 e 155) E
subito noi vediamo che furono quelli che meglio (o diciamo
peggio) imitarono il diavolo invido, che si mutò in serpente e con
una bugia, con un fallo solo, (Inf. 30, 116) perde il genere umano.
E che la menzogna sia il nocciolo, per così dire, della frode, e il
proprio linguaggio del demonio, dice Dante stesso: il diavolo ha
molti vizi, ma si può dire, sopra tutto, padre di menzogna. (Inf.
23, 144) E questo fa dire nella bolgia sesta, che punisce
gl'ipocriti. Ora l'ipocrisia è ciò per cui la frode è frode. Gerione è
la sozza imagine di frode e potrebbe, più specialmente,
raffigurare l'ipocrisia, con la sua faccia d'uom giusto. E il primo
ipocrita fu il serpente d'Eva, che finse di volere il bene di lei e di
Adamo e degli uomini, come il primo superbo o apostata e perciò
traditore fu Lucifero. Lucifero fu contro Dio, il serpe contro il
genere umano, così come contro Dio è la superbia, e contro gli
uomini è la invidia. Ossia, se la superbia è la violazione dei
precetti di religio e pietas, l'invidia è il corrompimento degli altri
comandamenti di iustitia semplicemente detta, che non è, vale a
dire, contro Dio e contro chi è più simile a Dio, ma contro gli
uomini in genere. Questi comandamenti della seconda tavola, se
ne escludiamo il primo, che va piuttosto messo nella tavola prima
e tuttavia non è proprio della prima, se ne escludiamo insomma il
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