Page 433 - La mirabile visione
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beatitudine, tra l'inferno e il cielo: luogo che non può essere se
non la sommità del purgatorio, arra di pace, sede di felicità,
mezza tra la dannazione e la salute. E si aggiunga alle
argomentazioni irrefutabili questo indizio piccolo e grande. S.
Agostino, disputando contro i Pelagiani, porta a dimostrar la sua
tesi ciò che predice il Signore d'essere per dire ai suoi che vuole
nel suo regno; nel regno che è la vita eterna opposta alla eterna
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ambustione: dirà: Venite benedicti Patris mei... Sono le parole
che la voce di là rivolge a quelli che traversano il muro di fuoco.
Con quelli, Dante e Stazio, è anche Virgilio. Non a caso la voce
accomuna ai due discepoli il maestro, chiamati tutti e tre
dall'angelo "anime sante"; (Pur. 27, 8) non a caso Virgilio s'era
accomunato, nel dar conto di sè ai parvoli innocenti. (Pur. 7, 31)
Restano i sette tra cerchi e cerchietti, i sette tra peccati
d'incontinenza e di malizia: quattro d'incontinenza, tre di malizia.
Vengono subito in mente i peccati del purgatorio che sono, nella
figurazione del carro, quattro e tre, unicorni e bicorni, come quelli
dell'inferno sono, i quattro di minor offesa e minor biasimo e
minor pena, e i tre di "felli". Inoltre Virgilio si ferma, a esporre il
sistema penale sì dell'inferno e sì del purgatorio, a un punto, in
cui sono, sotto e sopra loro, tre cerchietti dell'inferno e tre cornici
del purgatorio, sicchè abbiamo la distinzione di quattro e tre,
rimanendo il quarto come una specie di peccato centrale. E sì: nel
purgatorio si vede tale centralità del peccato quarto, che
preceduto da tre di amor del male e seguìto da tre di amor
soverchio del bene, è definito peccato di lento amore nel vedere o
acquistare il bene. Il che è quanto dire: nella vita contemplativa o
nell'attiva. Nell'inferno la dichiarazione avviene in un ripiano,
inclinato o meno, che comprende due cerchi, la palude e il
cimitero, d'uomini che rissano o gorgogliano inerti nel fango
vischioso; e d'altri che hanno "mala luce". S'intuisce subito che
451 Aur. Aug. Op. XIII 90 (De pecc. mer. et rem. III 3, 6). Le parole Venite...
son di Matth. 25, 34.
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