Page 429 - La mirabile visione
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GIACOBBE
Nell'"antica selva", antica come il peccato d'Adamo, antica
come la miseria conseguitane agli uomini, selva che è "profonda
tana di fiere", delle fiere che Dante non trova nel profondo ma
nella radura, non nella notte ma nel giorno, perchè egli deve
distinguere dal peccato originale il peccato attuale, e questo fu
dopo quello ed effetto di quello; Dante è servo e fuggitivo: servo,
come egli dice, (Par. 31, 84 al.) fuggitivo, come egli viene a dire
affermando che il suo animo, oltre il passo, ancor fuggiva. (Inf. 1,
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25) Se la verghetta con la quale si aprono sacra ostia , non la
strappa esso nell'antica selva (e tuttavia quella verghetta viene
dalla selva di spiriti spessi, equivalente, col vestibolo, alla selva
oscura); tuttavia Dante ha avuto in mente tutto il valor mistico
che in quell'episodio dell'Eneide ravvisava l'antico interprete di
Virgilio. Servio dopo aver narrato il mito di Oreste fuggito ad
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Aricia con l'idolo Taurico, e il rito sanguinario di quel tempio;
dove era sacerdote uno schiavo fuggitivo il cui posto era preso da
altro schiavo fuggitivo che avesse ucciso il primo e così avesse
potuto svellere un ramo dall'albero sacro; continua: Virgilio da
questo rito "prese la sua figurazione (colorem). Chè il ramo
bisognava fosse causa della morte d'uno; donde subito soggiunge
la Morte di Miseno; e accedere ai riti di Proserpina non poteva, se
non preso il ramo etc.". Ora perchè Virgilio non dice,
esplicitamente, al novello Enea, Seppellisci Miseno? Perchè il
novello Enea è anche un novello Giacobbe, e a questo bisogna
dire, quello che appunto dice Virgilio a Dante: È Rachele che ti
441 Notevole, come osservai in Vel. pag. 244, che occupat aditum (Aen. VI,
635) è già interpretato in Servio, ingreditur. Ingreditur, dunque, sì dalla
porta principale (424) e sì da questa men segreta. Qui soggiungo che Servio
al 109 commenta sacra ostia pandas così: "o venerabili o esecrande: come
dirà del Tartaro: sacrae panduntur portae". L'equivoco ne era aiutato.
442 Ad 136. Si noti anche: "sub imagine fabularum docet rectissimam vitam
(nonviam?) per quam animabus ad superos datur regressus".
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