Page 421 - La mirabile visione
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"Agl'immondi principalmente il Cristo aprì questa via, egli che
venne a cercare e a salvare ciò ch'era perito nelle vie del secolo".
Lasciamo star gli immondi; ma certo Dante era per essere ucciso
nelle vie del secolo, e si mise per un altro cammino. "Che
dunque?" continua l'Abate "passerà uno macchiato per la via
santa? No. Venga quanto si voglia macchiato a quella, e tuttavia
non passerà macchiato per quella: perchè quando passerà, non
sarà macchiato. La via santa lo ammette macchiato, ma,
ammessolo, subito lo lava; che lava ogni reità quasi fosse un
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secondo battesimo di penitenza..." Altrove S. Bernardo dichiara
il perchè di questo nome: secondo battesimo. "Voi volete saper da
me, donde, tra gli altri istituti di penitenza, la disciplina
monastica abbia meritata codesta prerogativa di chiamarsi
secondo battesimo. Credo, per la perfetta rinunzia al mondo e per
la singolare eccellenza della vita spirituale per cui una così fatta
conversazione essendo superiore a tutti i generi di vita umana, fa
chi la professa e ama, simile agli angeli, dissimile dagli uomini;
anzi torna a formare nell'uomo l'imagine divina, configurandoci
al Cristo, a mo' del battesimo. E infine siamo battezzati con una
specie di secondo battesimo, mentre, per ciò che mortifichiamo le
nostre membra che sono sulla terra, ci rivestiamo di nuovo del
Cristo, piantati sotterra di nuovo a somiglianza della morte di
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lui ." Anche: "Vieni o Signore Gesù... Noi saremo veramente
liberi, se tu ci libererai. Facemmo vano il primo patto...
sottomettendoci a una misera schiavitù, (Dante nella selva era
servo). Pertanto, o fratelli, conviene ci ribattezziamo; ci è
necessario stringere un secondo patto; ci è mestieri una seconda
professione; nè più basta rinunziare al diavolo e alle opere di lui;
bisogna rinunziare, sì al mondo, sì alla propria volontà. (Dante in
vero, fa suo il volere di Virgilio, e così giunge a libertate). Il
mondo ci sedusse, la volontà ci travia. Nel primo battesimo,
427 Bern. Op. II 920-1 (De adventu Dom. Sermo V, 4).
428 Id. ib. I 520-1 (De praec. et dispens. cap. XVII, 54).
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