Page 418 - La mirabile visione
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somiglianza nella morte e nella sepoltura o nel nascondimento
sotterra come d'un seme, porta poi la somiglianza nell'effetto.
Questa somiglianza è espressa o col vivere o risorgere dai morti o
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col "camminare in novitate vitae" . Dico subito che Dante, dopo
essere uscito dal passo della selva ed aver riposato il corpo lasso,
"cammina". E aggiungo che nella selva era quasi morte, e che il
corpo uscendo da quella quasi morte mediante una specie di
morte (quasi morte anch'essa), è non altro che lasso e non ha
bisogno che d'un po' di riposo, e poi si trova "mortificato" solo ex
parte: zoppica da un piede. Nel passare, invece, la vera fiumana,
il suo corpo è "esamine" esattamente, come quello del Miseno,
poichè ne era stato vinto ciascun sentimento; e poi il suo occhio è
a dirittura "riposato". Ma sopra tutto occorre notare che questa
volta Dante non muore soltanto, non cade soltanto, come uomo
cui sonno piglia, ma si trova di là, nella proda d'abisso, sotterra,
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nella tomba: è sepolto . Ora è evidente che con quella prima
quasi morte o mezza morte, non seguìta da seppellimento, in
confronto dell'altra morte e sepoltura, Dante vuol esprimere la
necessità che dice S. Agostino, di conformarsi con la volontà,
cum primum sapere coeperit, al battesimo ricevuto da parvolo; la
qual necessità è di tutti, di quelli ancora che si danno alla vita
attiva. La qual sentenza generica di S. Agostino è trascritta in
questo passo di S. Bernardo: "Il fatto d'avervi prima generati (il
battesimo è morte, cioè nascita o rinascita) col sacramento della
pietà, sebbene fosse volontario per chi generava, non potè essere
volontario per chi era generato; chè questi non avevano alcun uso
della volontà, nessun esercizio della ragione; e perciò non vi fu
alcun riconoscimento della generazione stessa, nessun
conoscimento di tanto genitore. Solo ora la generazione
421 ib. 4 et al.
422 In Vel. non tenni conto di queste dissimiglianze tra morire, anzi quasi
morire, morir per metà, nel passo della selva, e morire non solo ma essere
seppellito nell'alto passo; sebbene qualche cosa intravedessi. Vedi a pag.
102 di quel libro.
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