Page 413 - La mirabile visione
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Virgilio egli diventa, come Stazio, vero cristiano, cioè sapiente e
           filosofo. Poeti e filosofi non son uomini di vita attiva. Perchè mi
           sembra inutile ripetere che Matelda è l'arte, in genere e in ispecie.
           Come Beatrice è la sapienza, Matelda è l'arte. Ella pertiene sì alla
           vita attiva e sì alla vita contemplativa: opera e sa o vede. Ebbene
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           è   l'arte,   che   è   virtù   intellettuale   e   abito   operativo .   È
           l'operazione, ma gioconda, perchè è nel paradiso terrestre, dove
           l'operare sarebbe stato giocondo: dunque è l'arte, figlia veramente
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           della natura e veramente nepote di Dio. Su ciò non è dubbio .
           Ella è il Musaeus di Dante; e noi dobbiamo imaginare, invece del
           vecchio sacerdote, la gentile coglitrice di fiori e cantatrice e
           danzatrice, dagli occhi lucenti e ardenti d'amore, tra quei gruppi
           d'eroi, di guerrieri, di poeti, di sacerdoti, (Aen. VI 663)

              inventas aut qui vitam excoluere per artis
              quique sui memores aliquos fecere merendo,

           i quali tutti Dante direbbe aver l'abito dell'arte. Chè egli conosce
           un'arte di Dio, (Inf. 11, 100 al.) degli angeli, (Par. 29, 52 al.)
           dell'imperatore   (Co.   4,   9)   dei   guerrieri,   (Inf.   13,   145)   dei
           sacerdoti, (Pur. 1, 126) dei filosofi, degli altri scienziati, (Par. 13,
           123, Pur. 4, 80 al.) dei meccanici, (Co. 4, 9 al.) e la sua, l'arte dei
           poeti; (Inf. 4, 73 al.) la quale, prima di veder Matelda, sentiva
           usare agli uccelli della foresta, (Pur. 28, 15) e dopo che l'ebbe
           veduta e n'ebbe avuti i benefizi, sentì in sè stesso, che lo frenava.
           (ib. 33, 141) Tra le quali artes dell'Elisio Virgiliano noi possiamo
           discernere   quale   il   Poeta   pregiasse   più.   Chè   nell'Elisio   suo
           proprio Dante vede, esaltandosi in sè, degli spiriti magni prima il
           gruppo degli eroi; poi, inalzando un poco più le ciglia, il gruppo
           dei filosofi. Ora, se questo del sedersi più su, è certo indizio di
           superiorità, superiore è al gruppo dei filosofi il gruppo dei poeti
           413   Vel. pag. 462 sgg.
           414    Si potrebbe giocar di parole, dicendo che è la  scienza  o la  Musa  o la
              scienza ed arte. E sia pur così; ma si aggiunga sempre: nel senso d'arte.


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