Page 410 - La mirabile visione
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Questo esercizio delle quattro virtù, e questa mortificazione e
           cancellazione dei sette peccati che gli equivale, è proprio della
           vita attiva. In essa consiste l'uso operativo dell'animo. Dunque il
           viaggio e il servaggio di Enea e Giacobbe sarà la ripetizione del
           corto andare al bel colle. Infatti, è. La selva oscura è il vestibolo e
           il limbo dell'inferno, le tre fiere sono le tre disposizioni che il ciel
           non vuole. La selva oscura è il peccato originale, le tre fiere sono
           i sette peccati, di quei della palude pingue, che porta il vento, che
           batte la pioggia, che s'incontrano con voci discordi, di violenti,
           fraudolenti e traditori, ne' quali sette peccati si risolvono, a detta
           di Virgilio, le tre disposizioni. La selva oscura è la condizion
           vegetativa dell'anima; quindi è la stessa che la selva degli spiriti e
           che quell'altra selva semovente punta dagli insetti; le tre fiere
           sono   il   Cerbero,   trifauce   ma   unicorpore,   cane,   vermo,   fiera
           crudele e diversa; e il Minotauro, toro furioso per la ferita, bestia
           bicorpore, intorno a cui s'aggruppano i bimembri Centauri, le
           Arpie e le cagne biformi; e il Dite tricipite, o il vermo reo, o il
           tergemino Gerione, o la fiera che appuzza, o il maledetto lupo che
           è Pluto che comincia a regnare là dove mal si tiene: bestie tutte e
           tre anche queste, con la gradazione che è tra l'uomo che vive
           come bestia, e quello che vive peggio di bestia, e quello che
           molto   peggio   di   bestia.   Contro   tali   bestie   Dante   userà   le
           medesime   virtù,  che   contro  le  fiere   della  piaggia   deserta:   la
           temperanza   e   fortezza   contro   la   doppia   incontinenza   di
           concupiscibile e d'irascibile; la  giustizia  contro ciò che nella
           malizia è il mal volere; la prudenza contro ciò che nella malizia è
           il mal pensare o mal vedere. E giungerà al vero inferno dal
           vestibolo e dal limbo in modo analogo e simile a quello per cui
           esce dalla selva. Dalla guerra contro le bestie degli abissi uscirà
           vincitore, come non contro le fiere della piaggia diserta, e allora
           salirà un monte in vetta al quale è la beatitudine. E questo è
           dunque il cammino della vita attiva, ma è dispositivo alla vita
           contemplativa, in quanto che su quella cima egli sogna, bensì,



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