Page 405 - La mirabile visione
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corrispondono alle Scille biformi di Virgilio . Ciò, ripeto, è
indubitamente confermato dalla figura del centauro Caco che, per
aver rubato, oltre le due nature, d'uomo e di bestia, ha anche la
natura serpentina che figura l'intelletto.
Tricorpori e tricipiti e triformi sono, come Caco, i simboli dei
peccati in cui oltre l'anima sensitiva entra la corruzione o il
disordine dell'anima intellettiva nella sua interezza, di volere e
mente. Ciò è perfettissimamente lucido per le apparenti eccezioni,
che son tre: i diavoli, le furie, i giganti. Ebbene dei diavoli ha
cura, quell'attentissimo artefice del pensiero, che è Dante, di dire
che hanno mal volere, intelletto e la virtù lor naturale,
corrispondente a ciò che è nell'uomo l'appetito sensitivo,
proximus motui corporis nostri. Dei giganti il Poeta dice che oltre
la possa e il mal volere, è in loro anche l'intelletto, che manca, per
esempio, in Capaneo, violento com'essi, ma in cotal guisa bestiale
e matta, contro Dio. Del resto tricorpore è Gerione, tricipite è
Dite. E le furie? Le furie son tre, e sono unificate dall'unico
Gorgon che mostrano per far di smalto i peccatori: il Gorgon che
è l'accecamento e indurimento che consegue per lo più al peccato
di malizia, sì che è ben difficile che uno se ne penta e risalga e si
salvi.
Così la teorica dell'amore nel purgatorio ha la sua
corrispondenza nei simboli. La macchia che si monda o la piaga
che si ricuce nelle sette cornici, non è dell'anima intellettiva, sì
della sensitiva. Il volere in quell'anime è volto a Dio, l'intelletto è
rischiarato dalla luce del bene. Macchiata o ferita od offuscata è
l'anima sensitiva in cui ha sede l'amore. L'amore erra per troppo o
poco vigore o per mal obbietto, dando origine a sette peccati:
quattro e tre. Ora nei quattro l'errore è semplice, consiste cioè in
un piegare o soverchio o manchevole verso il bene: nei tre,
l'errore è composto, per così dire, o duplice, a meglio dire. Il
superbo spera eccellenza e perciò e con ciò ama la soppressione
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