Page 406 - La mirabile visione
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del vicino; l'invido teme di perdere il suo bene o i suoi beni, e
           perciò   e   con   ciò  ama  il   male   d'altrui;   l'iroso   s'attrista  per
           un'ingiuria ricevuta, e perciò e con ciò ama di renderla tal quale.
           Ora questi sette peccati chiamandosi capitali, Dante li rappresenta
           come capi; e poichè i primi quattro capi hanno un elemento solo,
           così "un sol corno avean per fronte", e le altre teste avendone due,
           "eran cornute come bue". (Pur. 32, 145).
              L'inordinazione nella volontà e nell'intelletto, nella ragione,
           per dirla con una parola sola, non ha luogo nel monte santo di
           Dio; dove le anime salgono e pregano volte a Dio. Quindi nella
           citata figurazione i peccati si considerano per quel solo inizio loro
           che solo di loro si purga per le sette cornici: inizio che ha la sua
           sede nell'appetito sensitivo e non nella ragione. In vero chi mai è
           ragionevole peccando? Però nello antipurgatorio, di là della porta
           ove è l'angelo a cui si grida, Misericordia!, là, sì, si deve ancora
           scontare la malizia, di cui è fonte la "cupidità" che si liqua in mal
           volere. Nel fatto, là, c'è un serpe, il serpe, il peccato proprio
           dell'uomo, l'avversario, il diavolo. Ma gli astori celestiali mettono
           subito in fuga la biscia. (Pur. 8, 95).





                                       XXXIII.


                                  LIA E RACHELE

              Il nuovo Enea è anche un Giacobbe novello. Egli ama Beatrice
           che siede "con l'antica Rachele".  (Inf. 2, 102, Par. 32, 8) Rachele
           ebbe un'ancella, Bala, che s'interpreta "inveterata", come Lia
           un'altra, Zelfa, che s'interpreta "os hians" . Poichè in Dante
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           anche Lia è idealmente insieme con una donna, la quale sta a lei,
           come Beatrice a Rachele, senza difficoltà possiamo ammettere

           404   Vel. pag. 502, nota.


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