Page 411 - La mirabile visione
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Lia, che è la vita attiva, e vede Matelda, che è di Lia la compagna
           come di Rachele è Beatrice; ma Lia non è laborans, e Matelda
           non è  lippis oculis: l'una e l'altra colgono i fiori, che è una
           operazione sì, ma dilettevole, e Lia si specchia, sebben non come
           Rachele che siede tutto giorno, e Matelda ha gli occhi, quelli
           occhi che avrebbero a essere  lippi, ardenti e lucenti come di
           Venere trafitta da Amore. "Contro il lor costume" sono l'una e
           l'altra così; e differiscono da quel che dovrebbero essere, per ciò
           appunto per cui Lia, e dietro lei Matelda, sono simboli della vita
           attiva: non laborant, non hanno gli occhi lippi, contemplano. Lia
           dunque (per limitarci ad essa) è la vita attiva in quanto è disposta
           alla contemplativa. In vero su quella cima Dante trova Beatrice,
           che è la speranza della contemplazione di Dio, e si trova "puro e
           disposto a salire alle stelle".
              Ma il bel colle non potrebbe rappresentare questa beatitudine
           della vita attiva in quanto dispone all'altra? non sarebbe egli, il
           colle, lo esatto equivalente del monte? No.
              Il viaggio per loco eterno è  altro  dall'andare al colle. Dante
           troppo insiste altra volta sui due cammini: buono e ottimo. E li
           distingue per la meta in questa vita. Se il viaggio proposto da
           Virgilio è altro, la sua meta non è il bel colle. L'andare al colle è
           corto, e s'intende che ciò è detto non riguardo al tempo sottinteso
           sotto il velo dell'allegoria che sarebbe di cinque anni, ma riguardo
           al tempo espresso nell'allegoria medesima. Un mattino o magari
           un giorno sarebbe bastato a Dante per salire; nell'altro viaggio gli
           occorsero più giorni e più notti. Ora questa proporzion di tempo,
           s'intuisce che significa la minore e maggior difficoltà. Agevole è
           raggiungere la beatitudine della vita attiva: lo andare al colle è
           corto. E sarà dunque della vita contemplativa l'altro viaggio che è
           tanto malagevole, a cui si richiede in Dante tanto coraggio, tanta
           perseveranza, tanta fatica, tanto tormento. Nell'andare al colle
           nessuno gli era scorta; nell'altro viaggio gli è duce, maestro,
           pedagogo, Virgilio che è lo  studio: studio dell'arte, studio della



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