Page 399 - La mirabile visione
P. 399

infamia e senza lode; non meritano, perciò, menzione alcuna.
           Non furono mai vivi; ed ora non sono nè vivi, poichè invocando
           la  seconda  morte, (Inf. 7, 117) mostrano di esser morti della
           morte prima; nè morti, poichè essi hanno una vita, sebben cieca e
           bassa; tanto che desiderano ma non possono sperare, di morire.
           (Inf. 3, 46) Di essi è simbolo la selva oscura.
              Si   legga   infatti   questo   passo   di   Dante:   "Siccome   dice
           Aristotile, nel secondo dell'Anima, vivere è l'essere delli viventi; e
           perciocchè   vivere   è   per   molti   modi,   siccome   nelle   piante
           vegetare, e negli animali vegetare sentire e muovere, negli uomini
           vegetare, sentire, muovere e ragionare, ovvero intendere; e le
           cose si deono denominare dalla più nobile parte; manifesto è, che
           vivere nelli animali è sentire, animali dico bruti, vivere nell'uomo
           è ragione usare. Dunque se vivere è l'essere dell'uomo, e così da
           quello uso partire è partire da essere, e così è essere morto". (Co.
           4, 7) Morto dunque è l'uomo, sebben vivo, che non usi ragionare;
           dunque   tanto   morto   si   può   dire   chi,   senza   ragionare   ovvero
           intendere, vegeti e senta e muova, quanto chi vegeti soltanto.
           Così,   come   Dante   continua:   "Siccome   dice   il   Filosofo   nel
           secondo dell'Anima, le potenzie dell'anima stanno sopra sè, come
           la figura dello quadrangolo sta sopra lo triangolo; e lo pentagono
           sta sopra lo quadrangolo; così la sensitiva sta sopra la vegetativa,
           e la intellettiva sta sopra la vegetativa. Dunque, come levando
           l'ultimo canto del pentagono, rimane quadrangolo; così levando
           l'ultima   potenzia   dell'anima,  cioè   la   ragione,  non   rimane  più
           uomo, ma cosa con anima  sensitiva  solamente, cioè animale
           bruto". (Co. ib.) Del che consegue, che se si leva anche l'anima
           sensitiva, non rimane più animale bruto, ma pianta. Or ci sono
           siffatti   uomini,  che   hanno,   a   giudizio  di   Dante,  sola   l'anima
           vegetativa, o, a dir meglio, operano, o piuttosto non operano,
           come se avessero solo il triangolo primitivo? Ci sono. Egli dice
           che "arbori" possono chiamarsi "coloro che non hanno vita di
           scienza e d'arte". (Co. 2, 1) Sopra tutto, dobbiamo ricordare la



                                         399
   394   395   396   397   398   399   400   401   402   403   404