Page 361 - La mirabile visione
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vestibulum ante ipsum primisque in faucibus Orci
Luctus...;
e in fine, nel discorso d'Anchise, (ib. 741)
aliis sub gurgite vasto
infectum eluitur scelus aut exuritur igni.
Ambedue i termini sono indubitabili. Invero dopo il vestibolo è
l'Acheronte, nell'Eneide come nella Comedia; lungo l'Acheronte,
in tutti e due i poemi, è una turba di nè vivi nè morti; là perchè
inhumata, che non è perciò nel sepolcro e non è nemmeno nella
vita, qua perchè nè buoni già nè cattivi. Là è detta inops, la turba;
qua anime triste, cattivo coro, setta dei cattivi, sciaurati. (Aen. VI,
325, Inf. 3, 22) Gli antichi spiriti sono gli angeli nè ribelli nè
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fedeli, nè caldi nè freddi ; eppur qualcosa o molto risentono di
quelli che in Virgilio (ib. 329)
centum errant annos volitantque haec litora circum.
Quel gran numero di cent'anni ha suggerito lo aggiunto di antichi,
sebben molto più antichi siano gli angeli di Dante! E volitant
anche gli sciaurati, come foglie che cadute fanno mulinello nel
vestibolo aperto, o come arena quando tira vento. Dante poi nega
ciò che Virgilio afferma, nel che la derivazione dell'un dall'altro è
pur sempre chiara: i suoi invocano la seconda morte, gl'insepolti
dopo i cent'anni sono admissi . E gl'insepolti sono fatti uguali
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agl'ignavi per un'espressione, che Dante, con equivoco forse
volontario e solito, interpretò a modo suo: maestos et mortis
honore carentes. (ib. 333) Piangono disperatamente gli sciaurati,
361 Vel. pag. 59.
362 Su questo s'appuntò Dante per ammettere nel suo Elisio i sospesi del
Limbo, come e abbiamo veduto e vedremo.
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